L'amiodarone è un farmaco che contiene molto iodio, ampiamente prescritto per le malattie cardiache e che può modificare il funzionamento della tiroide.
Il fatto che si assume l’amiodarone. Si tratta di un farmaco molto utile nel trattamento dei disturbi del ritmo cardiaco.
Tuttavia, tale farmaco contiene grandi quantità di iodio e può, per tale ragione, alterare la produzione di ormoni tiroidei e provocare un ipotiroidismo o un ipertiroidismo.
L’ipotiroidismo sopravviene, in genere, nei mesi successivi all'inizio del trattamento, mentre l'ipertiroidismo può insorgere perfino dopo svariati anni di terapia.
Il monitoraggio si basa esclusivamente sul dosaggio regolare e sistematico del TSH (abbreviazione di Thyroid Stimulating Hormone; tale ormone stimola, con la propria presenza, il funzionamento
della tiroide): al momento della prescrizione, ogni 3 mesi circa durante il primo anno di terapia, poi tutti gli anni. Ciò permette di rilevare precocemente un eventuale malfunzionamento della
tiroide e di evitare qualsiasi problema.
Il TSH deve anche essere dosato in caso di sintomi che indicano il malfunzionamento della tiroide.
Sì, perché l'ipertiroidismo è pericoloso per il cuore. Ma non c'è urgenza: non si deve mai modificare una prescrizione medica senza averne parlato prima con il medico o il cardiologo.
Malgrado la sospensione dell'amiodarone, si renderà forse necessaria una terapia contro l'ipertiroidismo, poiché quest'ultimo potrebbe impiegare molto tempo a scomparire.
No. L'ipotiroidismo non è una malattia grave e può essere facilmente compensato con piccole dosi di ormoni tiroidei.
È preferibile dare la priorità al trattamento dei disturbi del ritmo cardiaco con l'amiodarone e trattare l'ipotiroidismo senza interrompere l'assunzione dell'amiodarone.
Redazione a cura di "Malice & Co. (Francia)". Traduzione e revisione a cura del Dott. Fabio Pilato.
Il colesterolo in eccesso si deposita nelle arterie e può ostruirle.
Sulla parete delle arterie si forma un deposito grasso, soprattutto su quelle che irrigano il cuore (coronarie), il cervello (carotidi) e le gambe (arterie iliache e femorali).
Tale deposito si ispessisce nel corso del tempo fino a formare delle vere e proprie placche.
Anche se l’arteria non è completamente ostruita, la presenza di queste placche rende la circolazione del sangue più difficile. Si genera un turbolenza nel flusso ematico e si formano dei piccoli coaguli. Tali coaguli possono essere trasportati nel flusso ematico e possono andare ad ostruire un vaso sanguigno di piccole dimensioni.
Quando si ostruisce un vaso sanguigno a livello cardiaco, si parla di insufficienza coronarica (infarto del miocardio, angina pectoris).
A livello cerebrale, si parla di accidente cerebrovascolare o ictus.
A livello delle gambe, si parla di arteriopatia o di arterite obliterante degli arti inferiori.
Si può modificare la propria alimentazione. Questa è la prima cosa da fare per prevenire un evento di questo tipo.
Limitare il consumo di alimenti che aumentano il livello di colesterolo “cattivo”: formaggi, prodotti lattiero-caseari, burro, panna, carne rossa, interiora, uova, salumi (ad eccezione del prosciutto magro), lieviti e pasticcini, cioccolato e dolciumi. Si raccomanda di non mangiare più di 2 uova a settimana.
Scegliete preferibilmente gli alimenti che sono fonte di colesterolo “buono” (pesci grassi) e di fibre che favoriscono la digestione e l’eliminazione dei grassi (legumi, frutta, cereali integrali) e le margarine ricche di acidi grassi polinsaturi.